清水寺 - Kiyomizudera (Kyoto) Aprile 2010
箱根, 紅葉 (Hakone), Novembre 2010
富士山、江ノ島から (Monte Fuji da Enoshima), Dicembre 2010
日光, 輪王寺 - Rinno-ji (Nikko), Giugno 2010
清水寺 - Kiyomizudera (Kyoto)
Kyoto, giardino del Kinkaku-ji
増上寺 - Zojo-ji
日光, 輪王寺 (Nikko) Rinno-ji
日光(Nikko)

Domande e poche riposte

martedì 7 giugno 2011 2:00 PM scritto da Micchan in ,

Questo e' il nuovo quesito che verra' stampato sulla scheda grigia per le votazioni del 12-13:

"Volete voi che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del decreto-legge 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?"

Riporto pari pari i due commi incriminati (leggeteli bene):

1. Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.

8. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, adotta la Strategia energetica nazionale, che individua le priorita' e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitivita' del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l'incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica, la sostenibilita' ambientale nella produzione e negli usi dell'energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali nazionali. Nella definizione della Strategia, il Consiglio dei Ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione europea e a livello internazionale sulla sicurezza delle tecnologie disponibili, degli obiettivi fissati a livello di Unione europea e a livello internazionale in materia di cambiamenti climatici, delle indicazioni dell'Unione europea e degli organismi internazionali in materia di scenari energetici e ambientali.


E quindi?
Qualcuno mi vuole spiegare?
Alla fine gli effetti pratici di votare SI mi paiono risibili. Il valore simbolico e' tutto da valutare, e trasformare un referendum in un arma a livello politico mi pare una stupidata.
Insomma, dopo sto cambiamento, qualcuno mi spiega perche' "SI"?
Che cosa impedisce a un qualsivoglia governo, all'indomani di una vittoria del SI al referendum, di riprendere un programma legato all'energia da fonte nucleare in Italia?

(al fine di evitare polemiche sterili, nel quesito precedente avrei votato SI, ma non di certo per questioni di sicurezza).


Aggiornamento del 8/6/2011
Interessante articolo di Marco Cattaneo sul blog del Le Scienze: Nucleare, il referendum inesistente.

8 commenti flash:

Anonimo ha detto...

Se si legge quello che e' scritto sulla scheda si capisce sempre ben poco; si tratta di abrogare pezzettini di legge, articoli, commi, ecc. ecc. In ogni caso un referendum vale solo per una legistatura (!) quindi dalle prossime elezioni parlamentari il governo puo' fare finta che questo referendum non ci sia mai stato. Se vuoi l'importanza e' solo simbolica...

7 giu 2011, 16:03:00
Micchan ha detto...

Nono, qui e' ben chiaro mi pare. La scheda sono due righe e i due commi non sono, stranamente, in burocratese ma abbastanza limpidi. Io mi chiedo, in che cosa posso essere in disaccordo con quei due commi?

Sull'importanza simbolica ho gia' scritto che mi pare parecchio soppravalutata...

E comunque la domanda iniziale rimane li? Che cosa gli impedise di riprendere il giorno dopo? Il quesito referendario non blocca praticamente nulla, almeno a quello che leggo. Se qualcuno ritiene di leggerci un blocco ad ogni velleita' nucleare, meglio che me lo spieghi.

7 giu 2011, 17:03:00
Coranali ha detto...

L'effetto pratico del referendum, se vince il sì, è che si fa ostruzione all'adozione da parte del governo della Strategia energetica nazionale (il secondo comma tra quelli che hai citato fa riferimento proprio a questo). Pertanto la questione è diventata meramente simbolica e ha gli effetti di un processo alle intenzioni.
Di fatto il giorno dopo il referendum il governo potrebbe nella piena legalità far approvare in Parlamento una legge nella quale si definiscono nuovi tempi per l'adozione della Strategia energetica nazionale. Politicamente suicida, ma giuridicamente fattibile.

Il problema è che da anni il referendum ci viene spacciato per lo strumento più democratico e partecipativo previsto dalla nostra costituzione. In realtà quando le alternative sono ristrette a due e la discussione non è trasperente e non entra nel merito dei problemi, il referendum diventa solo un'altra freccia nella faretra politica e mediatica dei partiti (il PD docet a riguardo).

7 giu 2011, 19:29:00
Micchan ha detto...

Id est: confermi che alla fine non serve a niente. Il simbolismo lasciamolo a chi sogna... Se si vuole incidere nelle cose ci vuol dell'altro.

Il secondo comma se abolito in principio impedisce l'adozione di ogni politica energetica integrata, quale che sia, dal nucleare, al carbone, al fotovoltaico.

Ho un'altra domanda: in quale punti non sei daccordo con i due commi?

7 giu 2011, 22:57:00
Anonimo ha detto...

(premetto che se trovo informazioni “concrete” le posto)

Nel caso del referendum abrogativo, non c’è “scadenza”, in quanto non si chiede (vedi la questione sul nucleare)
se si vuole o non si vuole il nucleare…ma si procede “solo” alla “cancellazione” di un pezzo o di tutta una legge (che nello specifico riguarda il nucleare)
Quindi teoricamente il giorno dopo potrebbero fare un altra legge simile (ovviamente non identica) che riguardi comunque il nucleare.
Infatti se prendiamo in considerazione anche il referendum abrogativo del 1987, veniva chiesto di abrogare 3 leggi che riguardavano il nucleare, ma non veniva chiesto se si voleva o no il nucleare!

Ovviamente sarebbe/sembrerebbe “stupido” riproporre subito leggi simili, in quanto sarebbe “scontata” la mobilitazione per un successivo referendum abrogativo anche per quelle leggi…

Però siamo in Italia ed abbiamo già un esempio, il referendum abrogativo del 1993 per l’abrogazione del finanziamento ai partiti, poi “raggirato” con la reintroduzione dei “rimborsi elettorali” nel 1994…


Detto ciò, a mio parere è meglio andare a votare sempre,
i mezzi per far valere le nostre "volontà" sono pochi, motivo in più per evitare di "sprecarli" o snobbarli...

8 giu 2011, 00:52:00
Coranali ha detto...

In nessuno, sono d'accordo sia sull'esigenza di acquisire ulteriori "evidenze scientifiche" che di adottare una strategia energetica nazionale.
Ma la vittoria del sì al referendum è un modo per dire che il governo non ha il consenso della maggioranza dell'elettorato in merito alla politica energetica.
In altri termini, l'effetto giuridico è poco rilevante rispetto a quello politico: dare un segnale di dissenso maggioritario riguado a certe tematiche.

8 giu 2011, 01:00:00
Micchan ha detto...

Coranali: Capisco il dissenso se si votasse veramente sul nucleare.

Tra l'altro, con il rischio evidente di bloccare molto di piu' di quello che si vuole bloccare... (vedi abolizione dei una strategia energetica nazionale)

8 giu 2011, 08:23:00
Micchan ha detto...

@anonimo
non dico di non andare a votare. Mi chiedo che senso ha, e che senso ha un SI.

8 giu 2011, 08:25:00