清水寺 - Kiyomizudera (Kyoto) Aprile 2010
箱根, 紅葉 (Hakone), Novembre 2010
富士山、江ノ島から (Monte Fuji da Enoshima), Dicembre 2010
日光, 輪王寺 - Rinno-ji (Nikko), Giugno 2010
清水寺 - Kiyomizudera (Kyoto)
Kyoto, giardino del Kinkaku-ji
増上寺 - Zojo-ji
日光, 輪王寺 (Nikko) Rinno-ji
日光(Nikko)

La contaminazione del cibo - Dati - I

venerdì 5 agosto 2011 10:32 PM scritto da Micchan in ,

Post veramente work in progress.
Per rispondere in parte alle domande aperte in un post precedente (HLRNA), cerco di raccogliere qui tutti i dati che conosciamo (o che conosco) riguardo le misurazioni sulla diffusione della contaminazione dopo l'incidente di Fukushima Daiichi. Certo di limitare al minimo le opinioni personali e perdonate l'uso troppo frequente ma inevitabile del termine contaminato.

Prima di tutto cominciamo dalle zone piu' critiche e dai dati forniti dal Ministero dell'Agricoltura.

Il rapporto consuntivo delle misurazioni effettuate sinora e' qui (aggiornato al 4 agosto 2011) e riporto solo i dati complessivi per le provincie. La sequenza e il dettaglio di ogni misurazione la si puo' trovare qui, direttamente nella sezione del sito che si occupa dell'emergenza, ne parlo dopo.

Riporto due dati, la somma di tutte le misurazioni fatte sinora e, tra parentesi, quelle trovate fuori dai parametri emergenziali stabiliti per legge. Ovviamente questi numeri sono fin troppo sintetici, ma sono un primo passo per avere un quadro della situazione. In ogni caso meglio leggere la tabella per intero perche' sono separati per classi di prodotti.

Fukushima           4395(354)
Ibaraki                 1248(61)
Tochigi                381(20)
Gunma                 611(6)
Saitama               330(0)
Chiba                   675(20)
Tokyo                  157(4)
Kanagawa            252(16)
Niigata                 693(0)
Nagano                149(0)
Miyagi                 472(31)
Yamagata            474(2)
Shizuoka             220(7)
Yamanashi          15(0)
Hokkaido            36(0)
Aomori                16(0)
Iwate                   92(9)
Akita                   6(1)
Gifu                     54(0)
le altre non sono rilevanti ai fini statistici (in effetti ho lasciato Akita pur avendo poche misure perche' c'era un dato positivo).

Il dato che salta subito all'occhio e' che quasi il dieci per cento dei prodotti di Fukushima analizzati sinora e' risultato fuori norma, stessi numeri per Miyagi e Iwate anche se meno rilevanti statisticamente. Pero' questo dato non dice abbastanza perche' sarebbe interessante avere un quadro temporale degli alimenti risultati positivi. Per il momento rimando ai link di cui sopra del ministero ma spero di riuscire a costruire una mappa temporale delle contaminazioni individuate che aiuterebbe una lettura visiva della reale diffusione nel tempo della contaminazione, sempre basandosi su quello che si sta misurando perche' sono gli unici dati che circolano. Comunque, leggendo i dati analitici, il numero percentuale di prodotti con cosi' alti valori di radionuclidi e' in diminuzione (vedi tabelle linkate).
Altro appunto, i prodotti contaminati, come detto, sono fuori norma e quindi fuori dei parametri decisi per legge che per il Giappone sono (fonte Ministero dell'Agricoltura)

Prodotti agricoli e pescato:
2000 Bq/kg per lo iodio 131
500 Bq/kq per il cesio 137/134

Latte e acqua
200 Bq/kq per il cesio 137/134 (adulti)
100 Bq/kq per il cesio 137/134 (bambini)
300 Bq/kq per lo iodio 131 (non ho trovato se e' diviso per classi di eta', ma dovrebbe essere 100 per il bambini)

Carni
500 Bq/kq per il cesio 137/134
nessuna legge per lo iodio

Quindi e' utile specificare che i prodotti conteggiati tra i non contaminati non e' ovvio che abbiano valori irrilevabili di contaminazione (vedi le tabelle dettagliate nel sito).

Per confronto la stessa tabella per l'Italia in caso di emergenza nucleare, l'unico caso in cui ha senso confrontare i valori attuali giapponesi con quelli all'estero (Gazzetta ufficiale 2010, Direttive europee CCE 1989a,b)

Alimenti per lattanti
150 Bq/kg per lo iodio 131
400 Bq/kq per il cesio 137/134

Latte e derivati
500 Bq/kg per lo iodio 131
1000 Bq/kq per cesio 134/137

Alimenti liquidi
500 Bq/kg per lo iodio 131
1000 Bq/kq per cesio 134/137

Altri prodotti (derivati)
2000 Bq/kg per lo iodio 131
1250 Bq/kq per cesio 134/137



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Si osserva anche che ormai lo iodio e' scomparso dalle misurazioni, che e' segnale che la centrale non sta piu' rilasciando copiosamente in aria materiali contaminanti, avendo un tempo medio di decadimento cortissimo. La preoccupazione principale ricade sugli isotopi del cesio e lo stronzio (che non e' mai riportato ma che sarebbe interessante avere come misura visto che lo Sr si fissa alle ossa mentre il cesio, tempo 3 settimane si riduce al 50% nel nostro corpo dopo l'assunzione iniziale).

Ora, 4000 prodotti e passa per Fukushima in quasi 5 mesi (meno di mille al mese, circa 30 al giorno) non e' che siano sto granche' quindi tutte le spinte dai governi locali e popolazione per una intensificazione delle misure sono piu' che giustificati. Inoltre e' inqualificabile il flop totale sul controllo del mangime del bestiame.

Detto questo cerchiamo di trarre qualche informazione con quello che abbiamo.
Prima aggiungiamo un altro paio di pagine dettagliate di dati, che non riporto qui ma invito fortemente a leggere.
La prima e' quella della prefettura di Niigata che sta conducendo le proprie misure (non so se queste confluiscano nel sito del Ministero, molto probabile, ma comunque riporto lo stesso).
La pagina e' in giapponese ma facilmente traducibile con google translator. Raccoglie le misure giorno per giorno di varie prefetture su varie classi di prodotti.
Qualche traduzione perche' il traduttore ogni tanto e' criptico:

農産物農産物の放射性物質の検査結果 risultati delle misure di radioattivita' sui prodotti agricoli
乳・乳製品 latte e derivati
食肉、鶏卵 carne e uova
水産物 prodotti ittici

A luglio sono stati rilevate contaminazioni del latte sugli scaffali per due giorni consecutivi nella prefettura del Miyagi, e questo ha causato parecchio allarme. I prodotti caseari successivamente analizzati, solo quelli ovviamente, non sono risultati contaminati. Il valore dellla contaminazione del latte da cesio era di 10 Bq/kg.
Il sito non riporta cosa significhi "non rilevabile", ma comunque si puo' supporre che si riferisca alla sensibilita' dello strumento, generalmente uno spettroscopio gamma ad alta precisione, quindi stimabile attorno al decimo di Bq/kg.

Altro set molto importante, anche se ridotto, di dati e' quello pubblicato dalla ONG ACRO. Tra gli altri valori che sostanzialmente confermano quelli del Ministero e che per esempio ci dicono che anche gli alimenti venduti nei supermercati di Fukushima danno valori bassi o non rilevabili (almeno stando ai dati delle ultime settimane), abbiamo l'unica pubblicazione di un test delle urine sui bambini condotto il 20 Maggio 2011 su 10 ragazzini tra i 6 e 16 anni. Tutti sono risultati contaminati con un valore massimo di 1.3 Bq/l, che e' un valore non preoccupante per gli adulti ma decisamente da tenere sotto controllo per dei bambini cosi' piccoli, piu' soggetti agli effetti delle radiazioni ionizzanti. Sarebbe fondamentale e urgente, come chiesto da piu' parti, un controllo piu' sistematico delle urine da parte del governo (e delle ONG per un cross-check, anche se le ONG non potranno mai gestire da sole una dimensione dell'emergenza cosi' grande). Non solo un controllo sistematico nelle scuole ma anche un monitoring nel tempo per capire se questi valori sono stabili o sono dei picchi, anche perche' quelle misure ora sono vecchie di quasi 3 mesi e troppo a ridosso dell'incidente per capire cosa stia succedendo ora. Non sappiamo quale sia stata la sorgente della contaminazione, se la semplice respirazione oppure anche l'aver ingerito anche dei cibi contenenti iodio e cesio.

Osservando l'andamento temporale della contaminazione (vedi dati delle ultime misure) i problemi ora sono nella carne (Fukushima, Miyagi, Iwate e Akita per provincie interessate sinora) mentre la percentuale degli altri cibi contaminati ma al di sotto dei livelli di legge rimane comunque bassa, sempre che le misure del Ministero rappresentino un campione statistico significativo. La carne e' stata contaminata da partite di fieno da grano estremamente contaminate dal fallout immediatamente successivo alle esplosioni della centrale, evento abbastanza prevedibile. Per questo risulta ancora piu' paradossale l'assenza di ogni tipo di controllo su questo importante elemento nella catena alimentare.

Concludo questo lungo post con i dati dell'ARPA Lazio ed Emilia Romagna riguardo alle misure sui radionuclidi in vari cibi nelle rispettive regioni. Il documento pdf dell ARPA Emilia Romagna e' veramente molto dettagliato e istruttivo per le metodologie di lavoro. Ovviamente i valori sono tutti ampiamente sotto la norma in entrambe le regioni ma nel rapporto dell'Emilia ci sono in paio di grafici molto interessanti.


A titolo di paragone con i dati Giapponesi, ricordo che in occasione dell´incidente alla centrale nucleare di Chernobyl (maggio 1986), in Emilia-Romagna, furono registrate le seguenti concentrazioni:
  • Iodio131 nel particolato atmosferico: 30.000 mBq/mc.
  • Iodio131 nella deposizione secca e umida: 20.350 Bq/mq
  • Iodio 131 nell´erba: 3.700 Bq/kg
Due grafici riguardo la concentrazione degli agenti contaminanti in vari prodotti dal 1987 ad oggi in Emilia Romagna, cliccare per ingrandire.
Il primo e' la concentrazione nel latte, il secondo nella carne bovina.




Update 1:
I dati della prefettura di Miyagi in questa pagina.

Update 2:
Il lavoro di analisi temporale delle misure di contaminazione lo stanno facendo ottimamente quelli di Unico-Lab.

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