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Asian movies - I'm a cyborg but that's ok

domenica 24 luglio 2011 2:00 AM scritto da Micchan in ,

I'm a cyborg but that's ok, Chan-Wook Park (2007)


Cast:
Su-jeong Lim,
Rain


Se cresci con la nonna che pensa dii essere un roditore e passi tutto il giorno con lei da grande cosa diventerai? Un cyborg, che domande. E i cyborg non hanno neanche bisogno di mangiare, bastano due fili di corrente nel braccio e aspettare che la ricarica finisca.

Comincia cosi' il film di Park (autore della trilogia della vendetta, Sympathy for Mr.Vengeance, Old Boy, Sympathy for Lady Vengeance) che nuovamente parla di amore ma tutto a modo suo. Lei, Young-goon, pensa di essere un cyborg. Arriva a farsi molto male per questo e viene ricoverata in un ospedale psichiatrico, popolato da varia umanita'. Le macchinette del caffe si rifiutano di parlarle, e le luci del corridoio sono un po scontrose perche' non rispondono, e lei cerca uno scopo del suo essere cyborg.

Lui, uno dei pazienti, ruba le cose agli altri pazienti: la voglia di mangiare, i giovedi', le partite di ping pong, l'empatia.
Finiranno in qualche modo per volersi bene. Ma c'e' un problema: i cyborg non hanno bisogno di mangiare... Quindi lei si lascia lentamente morire e verra' forzata a farlo ribellandosi violentemente ai medici.
Come si fa a convincere un cyborg a mangiare e che questo non rovinera' i circuiti?

Come sempre visionario nel racconto delle relazioni che pur narrate in contesti fuori dal comune non sono nient'altro che le stesse che tutto il mondo prova ogni giorno, anche quando la protagonista e' una cyborg.
Park riscrive le leggi della robotica in una versione contaminata trasformandole dei sette peccati capitali per un cyborg. A queste leggi si attiene Young-goon e lui stesso nel corso di tutta la storia. Le invenzioni stilistiche e l'anormalita' della storia la rendono affascinante come gli altri film di Park, sino all'ultimo istante.

E anche un cyborg alla ricerca di uno scopo nell'esistenza puo' alla fine trovarlo, se piove troppo.

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