Sveglia alle quattro del mattino, preparazione veloce e direzione Tokyo station per prendere lo Shinkansen verso Hakata, prima tappa del viaggio e distante piu' di mille chilometri che percorrero' in cinque ore, minuto piu' minuto meno, da terminal a terminal.
Tokyo alle 5 del mattino e' gia' sveglia, Arakawa un po' meno. Qualche anziano si trascina lentamente mentre i primi salary man con la borsa del golf gia' di intravedono. Da Ueno gai' l'atmosfera e' quasi da giorno pieno a parte le faccie sconvolte dei piu' giovani che si aggirano per la stazione. La Keihin Tohokusen e' piena anche a quest'ora di varia umanita': pescatori di ritorno, club girls di ritorno anche loro.
Partenza per il Kyushu e Shikoku, -1
L'itinerario di viaggio sara' molto variabile ma con qualche meta precisa, Kagoshima, Oita, Matsuyama e lo Shikoku meridionale.
Alcune foto dalla grande zona del Big Sur, a sud di Santa Cruz, a qualche ora da San Francisco.
La strada lungo la costa e le scogliere porta sino a Santa Barbara passando anche vicino all'Hearst Castle (vedi lo Xanadu di Citizen Kane).
La nebbia si solleva in tempi rapidissimi la sera lungo le coste della California e invade in poco tempo tutte le scogliere.
Una serie piu' completa nell'account Picasa e in quello Flickr.
Per rispondere in parte alle domande aperte in un post precedente (HLRNA), cerco di raccogliere qui tutti i dati che conosciamo (o che conosco) riguardo le misurazioni sulla diffusione della contaminazione dopo l'incidente di Fukushima Daiichi. Certo di limitare al minimo le opinioni personali e perdonate l'uso troppo frequente ma inevitabile del termine contaminato.
Prima di tutto cominciamo dalle zone piu' critiche e dai dati forniti dal Ministero dell'Agricoltura.
Il rapporto consuntivo delle misurazioni effettuate sinora e' qui (aggiornato al 4 agosto 2011) e riporto solo i dati complessivi per le provincie. La sequenza e il dettaglio di ogni misurazione la si puo' trovare qui, direttamente nella sezione del sito che si occupa dell'emergenza, ne parlo dopo.
Mappa della radiazione al suolo dopo l'incidente di Fukushima, aggiornata a Giugno.
Radiation contour map of the Fukushima accident. 福島第一原発から漏れた放射能の広がり
Possiamo con ottima approssimazione supporre che non cambi nulla da un mese all'altro dato che non ci sono stati piu' rilasci importanti nell'aria dalla centrale e la sequenza di misure analoghe riportate nei mesi scorsi era stabile.
I dati sono confrontabili con quelli dell' esteso report IAEA pubblicato a meta' Giugno e con questa mappa (MEXT e governi locali).
E questa e' una conferenza stampa di due giornalisti Takashi Hirose e Shojiro Akashi che riportano quello che hanno visto nella prefettura di Fukushima:
Si comincia con una lettera spedita in paradiso, ad un indirizzo che non esiste su una superstrada dell'Hokkaido.
Lei, Watanabe Hiroko, da Kobe la spedisce all'indirizzo della casa in cui da bambino viveva il suo Fujii Itsuki, scomparso due anni prima in una spedizione in montagna. Scopre l'indirizzo il giorno della cerimonia di commemorazione per Fujii, leggendo l'annuario dei tempi del liceo nella casa della madre. Lei le racconta che vivevano nell'Hokkaido a quei tempi ma che ora la loro casa aveva fatto il posto ad una strada. Hiroko decide allora di scrivere una lettera, poche righe "元気ですか?私は元気です” "stai bene? io sto bene", per cercare in questo modo di superare il passato e i suoi sentimenti.
E riceve una risposta... da "Itsuki Fujii", una donna con lo stesso nome che conosceva il suo Fujii, e con la quale cominciano a scambiarsi delle lettere.
Nei fogli delle lettere che si spediscono da un lato all'altro del Giappone si svela lentamente la vita di Fujii Itsuki, raccontata a frammenti di ricordi lontani.
Storia delicatissima che si svolge per la maggior parte nel bianco dei paesaggi di Otaru, nell'Hokkaido occidentale, che donano oltretutto alle vicende quella stessa lentezza propria della neve che si posa in terra e quell'atmosfera rarefatta che ben si addice ad un racconto di memorie.
Antitetica nella costruzione al dramma romantico di stile Hollywoodiano, nel quale le vicende sono palesi e ben delineate, qui, trattandosi di una lenta ricostruzione catartica di un puzzle, i sentimenti sono piu' diluiti ma non meno trascinanti.
Non essendo appunto di stampo classico, il classico al quale ci ha abituato molta cinematografia commerciale americana, potrebbe irritare e far storcere il naso a molti riguardo ai ritmi, che invece sono la parte essenziale e caratterizzante del film.
Quando Marcel Proust scrisse "Alla ricerca del tempo perduto" non sapeva quanto sarebbe stato importante per la vita di Itsuki-san.
Splendidamente intimo e personale.
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Anche questo film ha ricevuto parecchi premi, tra il Giappone e qualche rassegna internazionale.
Tra l'altro scopro ora spulciando youtube the 中山美穂, la protagonista, era una specie di cantante negli anni ottanta, primi novanta, un po come Faye Wong, anche se non si puo' veramente sentire. Infinitamente meglio come attrice.
Per il momento sono presenti sul mio "comodino" e chissa se mai li leggerò tutti: Real World di Kirino Natsuo Il paese delle nevi di Kawabata Yasunari, L'uccello che girava le viti del mondo di Murakami Haruki, Amore di Inoue Yasushu, Dance Dance Dance di Murakami Haruki, Solo con gli occhi di Wataya Risa, L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sachs, alcuni Topolino, varie grammatiche giapponesi tascabili (grazie giusè)